Singer Body Training

Esistono molti metodi di canto e tecnica vocale, tuttavia il nostro scopo non è crearne uno nuovo. Non ci occuperemo della costruzione dei suoni e tantomeno dell’arricchimento del box dei suoni possibili, anche se all’occorrenza ne abbiamo la possibilità. Ci occuperemo piuttosto della ricerca della vostra vera voce. Quella che deriva dal mix perfetto tra una respirazione libera e la massimizzazione dello spazio di risonanza. Questi due elementi se correttamente coltivati e gestiti sono sufficienti per portare avanti una carriera al massimo, rispettando l’unicità della vostra voce. Nessun suono da imitare ma solo il vostro suono che vi renderà riconoscibili, appunto perché gli unici al mondo a possederlo. Ricordatevi che solo voi avete quel tipo di spazio, quindi quello che cerchiamo esiste già! Dovete solo capire come produrlo evitando di continuare a cercare qualcosa che vi esalta ma che non vi appartiene, non vi rappresenta. Cercare di essere la copia di qualcos’altro vi renderà sempre una brutta copia di qualcos’altro… Attenzione: Non stiamo dicendo che lavorare sui suoni non serva o non sia utile (Tutt’altro, a volte può addirittura essere funzionale all’ottenimento di importanti miglioramenti); ma solo che è necessario contestualizzare lo scopo. Viceversa c’è il rischio di perdersi.

Giulio: ”Ho passato la mia vita a studiare e sviluppare tutte le tecniche possibili e immaginabili per riprodurre qualsiasi tipo di sonorità con il minimo sforzo. Tutto ciò ha arricchito il mio bagaglio tecnico, creando tuttavia molta confusione dal punto di vista artistico. Quando mi sono trovato col primo contratto discografico, nonostante la consapevolezza dal punto di vista tecnico, faticavo a trovare la mia identità artistica. Cantavo cercando di capire quale suono utilizzare per il brano che stavo cantando… E tutte le volte che cercavo un suono rinunciavo a tutti gli altri che avevo già. C’è voluto parecchio per capirlo. Poi grazie alla guida di un grande produttore ne sono uscito. Ora muovo l’aria al massimo nel massimo spazio possibile. Quella è la mia voce! Quello sono io! Nel mio respiro ci sono tutti i miei sentimenti, le influenze musicali e di conseguenza la mia vera interpretazione. Tutto il resto è utile quando si fanno spettacoli dove si rende necessario imitare qualcuno o una sonorità particolare, oltre che un ottimo allenamento per aumentare la propriocettività e le abilità tecniche. Tuttavia, comprendendo e dando la priorità agli aspetti di cui sopra, sarà come aggiungere un colore ad una parete già strutturata. Ovviamente, in casi particolari, o per ottenere effetti caratteristici, è necessario decidere come approcciarsi ad un brano. Ma il punto fondamentale rimane: Dobbiamo esprimere la nostra natura vocale e sfruttarla al massimo, soltanto così saremo dei cantanti unici e valorizzeremo (esprimeremo) la nostra identità artistica”.

Andrea: “Il canto è un’arte che si esprime attraverso la “risonanza” degli stati d’animo e le emozioni dell’individuo. Questo è possibile soltanto se mettiamo a nudo la nostra voce utilizzando la nostra “libreria di suoni”, unica ed inimitabile, senza ricercare qualcosa che non ci appartiene e che ci rende inevitabilmente degli imitatori. Ho trascorso anni a studiare diverse tecniche e metodi di canto dai quali ho appreso moltissime cose utili. Tuttavia, sia in studio che sul palco ero sempre concentrato a ricercare il suono adatto per ogni brano. Ciò con il tempo mi ha reso non solo poco credibile da un punto di vista artistico, ma ha anche causato delle rigidità vocali perché per ottenere delle sonorità che non mi appartenevano ho inconsapevolmente indotto il mio corpo ad adattarsi a tale forzatura.

Da quando ho imparato ad ascoltare il mio respiro, a renderlo libero ricercando lo spazio necessario, la mia vita da cantante, e non solo, ha subito una notevole svolta! Tale approccio mi ha consentito di “dar voce” alle emozioni e trasmetterle al pubblico esprimendomi al massimo.”